Da Giuliana Cella e Sensorial una capsule di gioielli in cemento luminescente e pietre preziose

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Il tanto bistrattato cemento, accusato di essere un nemico della natura, di divorare boschi e verde in tutto il pianeta per costruire strade e case, per una volta cambia connotati e voilà si trasforma addirittura in materiale prezioso, che fa da base ad anelli, pendenti e bracciali, a posto di oro e argento.
A rendere possibile questa metamorfosi è stata la stilista Giuliana Cella, definita dal Financial Times la “Regina dell’Ethno chic”, per le sue creazioni eleganti e ricercate, frutto di viaggi ed esperienze in altri paesi, che ha creato una capsule di gioielli, intitolata “Wearable Concrete”- “Cemento da indossare”, in collaborazione con Sensorial, la realtà umbra guidata da Maria Chiara Monacelli. Un incontro, quello tra le due, che unisce la creatività alla ricerca scientifica e alla precisione artigianale, arrivando a esplorare il cemento come materia viva e sensoriale, capace di raccontare luce, memoria e poesia.
La capsule è realizzata con due materiali sviluppati da Sensorial: Fuji, cemento forgiato con innesto di metalli fusi, e Moon, cemento fotoluminescente che assorbe la luce naturale per restituirla al buio. Con Fuji sono stati creati alcuni pendenti, mentre Moon ha dato vita a una serie di anelli con cabochon di turchese e corallo, bracciali con charms in oro e brillanti, orecchini e pendenti a cuore con rubini e zaffiri. Ogni pezzo è unico, creato con artigianale, design e innovazione scientifica.
Come nella sua moda, le creazioni di Giuliana Cella perseguono un ideale di armonia tra corpo e materiali. I suoi gioielli sono pensati come architettura da indossare, in cui ogni pezzo diventa un ponte tra sensibilità poetica e rigore materico, tra forza e leggerezza, tra gesto e oggetto. La creatività di Cella nasce da una visione nomade e collezionista. Milanese, esperta di materiali preziosi e ricercatrice di rarità uniche, ha attraversato culture e tradizioni grazie ai suoi viaggi in Cina, India, Giappone e Tibet. Dal 1997 realizza creazioni che uniscono materiali rari e gesti manuali: ogni elemento è trattato con cura e trasformato in oggetto unico, capace di raccontare storie di luce, colore e memoria. Le sue opere sono state accolte in luoghi prestigiosi, dall’Europarlamento di Bruxelles a Sotheby’s, dal Jamaica di Brera alla Casa della Cultura di Milano, custodendo frammenti di civiltà reinterpretati con modernità e leggerezza poetica.
Accanto a lei, Maria Chiara Monacelli guida Sensorial con una ricerca che fonde neuroscienza, artigianalità e design. Dal cemento trae superfici e materiali capaci di dialogare con tutti i sensi: luce che vibra, texture che evocano memorie, forme che trasformano lo spazio in esperienza quotidiana. La sua pratica fonde estetica e funzionalità, scienza e contemplazione, dando vita a un design radicato nella dimensione umana e sensoriale. Moon e Fuji nascono da questa tensione tra scienza e poesia, tra funzionalità ed emozione.

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