“Debuttare nel pret à porter è per me una nuova, elettrizzante sfida. Di fronte alle continue richieste delle mie clienti di poter acquistare un mio abito senza i tempi e i lunghi processi dell’haute couture, ho deciso di affiancare questa proposta prêt-à-porter con l’obiettivo di posizionarmi a livello globale nei department store del lusso, mantenendo intatta la qualità e l’unicità delle mie creazioni tutte made in Italy. Con l’alta moda ho obbligatoriamente un contatto diretto con ogni cliente che visita il mio atelier o che raggiungo in tutti i paesi del mondo per realizzare un guardaroba su misura. Ma il mio vero sogno, da romantico quale sono, era quello di imbattermi in una donna vestita con una mia creazione, senza averla mai incontrata prima. Adesso questo sogno potrebbe realizzarsi”.
Così Antonio Grimaldi, lo stilista campano con atelier nel centro storico di Roma, che ha voluto segnare un nuovo capitolo nella sua carriera, debuttando con la sua prima collezione di prêt-à-porter, dedicata all’Autunno/Inverno 2025/26, a New York, nell’ambito della Fashion Week che si sta svolgendo in questi giorni nella Grande Mela.
L’obiettivo è offrire una proposta che rientra appieno nel segmento del ready-to-wear, mantenendo intatti i pilastri dello stile sofisticato del couturier, che finora ha presentato soltanto impeccabili e raffinate collezioni alta moda.
Questa evoluzione è stata dettata dalla crescente domanda del mercato e dalla clientela
acquisita negli anni.
La collezione si compone di 27 look, tra abiti da cocktail e da sera che conservano
l’inconfondibile dna della maison.
Nel segno della continuità, le silhouette sono minimali e sinuose, i tagli asimmetrici e movimentati, declinati in una palette di giallo cedro, rosa cipria, bianco e nero. Tessuti pregiati come il cady e l’organza, dettagli sartoriali, piume di struzzo, ricami e applicazioni metalliche esaltano l’heritage couture del brand, ora interpretato in chiave prêt-à-porter.
(Riproduzione riservata)
