Addio a Rosita Missoni, fondatrice con il marito Ottavio dell’omonima azienda

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Addio a Rosita Missoni, 93 anni, fondatrice negli anni Cinquanta, assieme al marito Ottavio, della storica azienda italiana di maglieria, specializzata in quello che divenne l’inconfondibile tricot melange più famoso del mondo, divenuto uno dei simboli del Made in Italy.

Rosita Missoni si è spenta a Varese, città dove risiedeva la famiglia e l’azienda. Era  nata nel 1931 a Golasecca, nel varesotto, sulle rive del Ticino, da una famiglia di imprenditori tessili specializzati nella produzione di vestaglie e scialli ricamati.

A 16 anni aveva conosciuto suo marito Ottavio, detto Tai, e fu un colpo di fulmine. Rosita Jelmini aveva incontrato l’aiutante atleta Ottavio Missoni alle Olimpiadi del 1948 di Londra, città dove lei stava studiando inglese. Lui 27 anni, nato in Dalmazia ma triestino di adozione, era campione di 400 metri a ostacoli. “Bello come il sole” ricordava spesso Rosita. Si sposarono dopo 5 anni, il 18 aprile 1953, a Golasecca, nel paese dove lei era nata. Dopo qualche anno sarebbero diventati i coniugi più famosi della moda. Ma fu Rosita a introdurre il marito nel mondo della moda. Nel 1958 lavoravano in una cantina di 100 metri quadrati. Poi aprirono un piccolo laboratorio di maglieria a Gallarate, con cui cominciarono a imporsi sul mercato. Il loro stile era innovativo e l’uso del colore assolutamente inedito. Da Gallarate si spostano a Sumirago, piccola città in provincia di Varese, dove stabilirono la sede della loro azienda e misero al mondo tre figli, Vittorio, Luca e Angela.
Per quanto riguarda la loro moda, fin dall’inizio pensarono di creare qualcosa di nuovo rispetto alla maglieria classica. Idearono così gli zig zag, nei mix di fili colorati, ottenuti utilizzando la speciale macchina da cucire Rachael, e giocando prima con i toni pastello. Le loro maglie all’inizio non ebbero un grande successo. Le prime grandi ordinazioni arrivarono dalla Rinascente e dalla celebre sarta Biki. Come marchio Missoni sfilarono per la prima volta a Milano nel 1966. L’anno successivo debuttarono a Firenze nel 1969. In America li introdusse in quegli anni Diane Vreeland direttrice di Vogue Usa, che riuscì a fargli aprire una boutique nel department store Bloomingdale’s di New York.
Fra la fine degli anni Settanta e gli Ottanta, assieme ad altri grandi stilisti italiani, i Missoni conquistarono il mondo. In Italia i loro capi erano apprezzati da intellettuali e artisti, da Federico Fellini a Enzo Biagi.

Ottavio e Rosita Missoni sono stati insigniti di prestigiosi riconoscimenti artistici e accademici, dal Neiman Marcus Fashion Award nel 1973, la Laurea Honoris Causa “Honorary Royal Designer for Industry” della Royal Society of Art di Londra (1997), la Laurea ad Honorem del Central Saint Martin College of Art and Design di Londra (1999), la Laurea ad Honorem “Doctor of Humane Letters” dell’Academy of Art College di San Francisco (1999). Nel 2014 Rosita Missoni è stata nominata Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Lo stesso titolo era stato conferito ad Ottavio nel 1993.

Nel 1996 Ottavio e Rosita decisero di lasciare spazio alla seconda generazione, ai figli Vittorio, Luca e Angela, a cui affidarono i ruoli amministrativi e creativi nell’azienda.

Il 2013 fu l’annus horribilis della famiglia Missoni. Nel gennaio 2013 una grave tragedia colpirà la famiglia: il figlio Vittorio, all’epoca amministratore delegato dell’azienda, morirà in un incidente aereo sull’isola di Los Roques, in Venezuela. Nel maggio dello stesso, morirà Ottavio, pochi giorni dopo aver celebrato 60 anni di nozze con Rosita. La figlia Angela divenne direttrice creativa del marchio di famiglia. Oggi guidato da Alberto Caliri.

Attualmente la proprietà del marchio appartiene in parte alla famiglia fondatrice e per una quota del 41,2%, di Fsi – Fondo Strategico Italiano, entrato in società nel 2018 con un’operazione da circa 70 milioni. Nel 2023 il suo fatturato è stato di 126 milioni, in aumento del 10% rispetto all’anno precedente.

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