Gli abiti, non tutti, ma soltanto certe straordinarie opere della creatività umana, sono sogni in tessuto, che si materializzano, prendendo vita. Lo è quel capolavoro surrealista di abito da ballo cucito in diagonale, sul corto tubino color glicine di Victor & Rolf (Gruppo OTB), che lo mandarono in pedana a Parigi un anno fa, con la collezione haute couture Spring Summer 2023. Lo è quel long dress nero con ricami metallici in oro sulla scollatura, disegnato da Daniel Roseberry per la maison Schiaparelli. Ma rientra in questa categoria anche il capolavoro di plissettature di Iris van Harpen. Come opere d’arte, questi capi vanno preservati dal tempo, conservati e mostrati per essere ammirati. Chissà se ha pensato anche a questo Maria Luisa Frisa, curatrice della mostra Memorabile Ipermoda, nel riportare la grande moda al Maxxi di Roma, dopo dieci anni di assenza, dall’ultima mostra, Bellissima.
L’esposizione è stata realizzata in collaborazione con la Camera Nazionale della Moda Italiana, e ha avuto uno sponsor eccellente come la Fondazione Bvlgari. Sicuramente la curatrice ha avuto una sua visione onirica della moda che ha voluto raccontare attraverso la mostra.
“Per me la mostra è un’esplorazione della moda contemporanea – spiega – che parte dal quotidiano, dal guardaroba di tutti i giorni, e si appoggia in particolare su due testi. Uno è L’oggetto-persona. Rito Memoria Immagine dell’antropologo Carlo Severi: mi ha fatto pensare agli abiti come oggetti che trascendono il corpo, architetture simboliche che acquistano significati indipendenti dall’individuo che li indossa. L’altro è Iperoggetti del filosofo Timothy Morton. Da qui l’accezione ipermoda, che precisa e dilata il senso di memorabile. È l’idea che la moda sia diventata un corpo esteso, con un’influenza capillare che invade lo spazio, dalla rete ai nostri sogni”.
La mostra, che riporta l’attenzione sui diversi significati della moda, dal 27 novembre al 23 maggio 2025, è un’articolata costellazione di abiti di grandi stilisti del passato e del presente e di griffe del lusso, ma anche di accessori e oggetti in dialogo tra loro, tutti legati e dell’aspirazione della mostra di essere memorabili.
Memorabile. Ipermoda sono cinque isole di abiti nella Galleria 5 del Maxxi, che tracciano i percorsi e le complicità progettuali degli autori e tra autori, in una dimensione che è quella della relazione e del confronto con le diverse pratiche creative, i processi, le tecniche, i valori che plasmano i linguaggi e i modelli di produzione della moda. Sono le visioni utopiche che la moda propone e che pongono un serie di questioni non solo etiche. È il rapporto creativo con il tempo e con gli archivi. È il ruolo del direttore creativo all’interno dei grandi gruppi del lusso. E allo stesso tempo il ruolo del design indipendente L’esposizione segna un nuovo capitolo nel dialogo tra moda e Maxxi a dieci anni dalla mostra Bellissima’ Ad aprirla il Gala del 25 novembre con oltre 480 partecipanti tra mecenati e sostenitori del mondo dell’arte, della moda, della cultura, del cinema, delle istituzioni, presenti all’evento annuale di fundraising con il sostegno di Fondazione Bulgari.
Memorabile. Ipermoda si snoda attraverso abiti, accessori, materiali d’archivio e video, disposti per creare incontri inaspettati tra haute couture e moda indipendente. Al centro del racconto il rapporto della moda con il tempo, la gestione degli archivi, il ruolo dei direttori artistici nei grandi gruppi del lusso e la sfida green.
“La mostra restituisce una visione multiforme e critica delle istanze e delle profonde trasformazioni che stanno attraversando la moda nei nostri giorni”, dice Carlo Capasa, presidente di Camera Nazionale della Moda Italiana, che annuncia anche di aver firmato un accordo triennale con il Maxxi per la realizzazione di altre mostre sulla moda- . La mostra fotografa un sistema vivace in cui agiscono molteplici attori, trovano spazio le visioni di maestri e giovani autori, si coniugano heritage e innovazione, si instaura un dialogo tra culture e sensibilità, si delineano nuovi scenari per l’industria e il business all’insegna della sostenibilità ambientale e sociale e dei nuovi mezzi di divulgazione e promozione, si creano l’immagine e le icone del nostro tempo”.
“Ipermoda – conclude la curatrice della mostra – cerca di restituire uno spaccato della ricchezza immaginativa e progettuale della moda degli ultimi anni. In Italia che la moda entri nel Museo assume un significato particolare. Vuol dire riconoscere il valore che la moda ha nel sistema culturale contemporaneo”.
Nell’allestimento trovano spazio, la couture di Christian Dior firmata Maria Grazia Chiuri, ma anche Balenciaga di Demna Gvasalia, insieme alle esplorazioni concettuali di Jonathan Anderson, quelle politiche di Virgil Abloh per Louis Vuitton e alle visioni del maschile di Thom Browne e Craig Green. In vista anche la grande stagione contemporanea della moda italiana, dai big Giorgio Armani, Miuccia Prada, Dolce & Gabbana a Valentino firmato Alessandro Michele e Marni secondo Francesco Risso, fino alla nuova generazione di designer rappresentata da Act N°1 e Marco Rambaldi. Infine, nel percorso sono presenti anche alcuni oggetti, come il carapace in bronzo e ottone decorato con monete d’argento e gemme realizzato da Bulgari su ideazione dell’artista Francesco Vezzoli.
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