Jonathan Anderson è il nuovo direttore creativo di Dior. La carica dei quarantenni

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Come previsto nel precedente articolo che annunciava l’uscita di Maria Grazia Chiuri dalla direzione creativa delle collezioni Dior donna, il giorno dopo la sua ultima sfilata della linea Dior Cruise, a Roma, a Villa Albani Torlonia, giunge la notizia che è lo stilista Jonathan Anderson – riporta una nota aziendale – a prendere il posto della designer romana, che ha diretto le collezioni femminili per nove anni, con grandi risultati d’immagine e di fatturati.

La novità è che oltre alle collezione maschile, di cui già aveva assunto da pochi mesi il ruolo di responsabile del team creativo, Anderson, 41 anni, nordirlandese, visionario creatore dalla straordinaria carriera (si è fatto notare soprattutto per l’ottimo lavoro svolto in dieci anni alla direzione creativa di Loewe, brand spagnolo appartenente sempre al Gruppo LVMH, che ha reso innovativo e desiderabile), disegnerà, per la prima volta nella storia della griffe francese, tutte le collezioni della maison, donna, uomo e haute couture.
L’annuncio di oggi in verità non sorprende più di tanto, mentre sono le modalità e la fretta di salutare Maria Grazia Chiuri che lasciano perplessi. Ma è stato così anche in altri casi. Ricordiamo l’addio di Gucci (Gruppo Kering guidato da Francois  Pinault) ad Alessandro Michele, che nessuno si aspettava, visto che aveva quintuplicato i fatturati. Oppure l’improvviso allontanamento dalla Valentino di Alessandro Piccioli (direttore creativo della maison romana dal 2008 al 2024), un pochino più prevedibile, dal momento che i conti non andavano benissimo.

Per non parlare della sorpresa nell’apprendere che anche Chanel rinunciava alla sua Virginie Viard (direttrice creativa della maison dal 2019 a giugno 2024) erede morale di Karl Lagerfeld, di cui era stata per anni il braccio destro. Al suo posto, dopo una pausa di riflessione di sei mesi, nel dicembre 2024 la famiglia proprietaria di Chanel, ovvero i fratelli Alain e Gerard Wertheimer, nipoti di Pierre Wertheimer, uno dei primi soci in affari di Coco Chanel, ha chiamato il giovane Matthiew Blazy, anche lui quarantenne rampante. Così, dopo tre anni alla direzione creativa del marchio Bottega Veneta, Blazy, parigino, classe 1984, è andato a dirigere la più prestigiosa maison francese. Il suo curriculum era comunque perfetto. Aveva lavorato da Margiela per disegnare la linea Artisanal e le collezioni di abbigliamento femminile. Tre anni dopo invece è Phoebe Philo a volerlo nel suo team, così diventa senior designer da Céline, ma nel 2016 è tornato a lavorare con Raf Simons, a cui era stata affidata la direzione creativa di Calvin Klein. Collezione debutto da Bottega Veneta, quella per l’Autunno/Inverno 2022-23.
Certo, i talenti della moda allontanati dalle maison, quando vengono salutati, immaginiamo che non siano semplicemente accompagnati alla porta con una semplice pacca sulla spalla di “arrivederci e grazie”, ma licenziati con liquidazioni stellari che non fanno rimpiange il passato. E nei casi di Michele e Piccioli, i due creativi hanno riposato un annetto, che forse è una clausola richiesta dalla stesse aziende liquidanti onde evitare concorrenze sleali, per poi essere stati chiamati a disegnare di nuovo prestigiose maison, come la Valentino per Alessandro Michele e Balenciaga per Pierpaolo Piccioli, che di anni a dire il vero ne ha 57.

Torniamo a Dior, la famiglia Arnault è compatta sulla scelta di cambiare. “Sono lieta – commenta Delphine Arnault, presidente e amministratore delegato di Christian Dior Couture, figlia del presidente e ad del gruppo Bernard Arnault – di dare il benvenuto a Jonathan Anderson alla guida delle creazioni femminili e maschili della maison. Ho seguito la sua carriera con grande interesse da quando è entrato a far parte del gruppo LVMH oltre dieci anni fa. Sono convinta che porterà una visione creativa e moderna alla nostra maison, ispirata alla favolosa storia di Monsieur Dior e ai codici da lui creati. Sarà supportato dai nostri team e dai nostri straordinari Atelier, che daranno vita alla sua creatività”.
“Jonathan Anderson è uno dei più grandi talenti creativi della sua generazione” sottolinea Bernard Arnault, presidente e amministratore delegato di LVMH. “La sua incomparabile firma artistica sarà una risorsa fondamentale per scrivere il prossimo capitolo della storia della Maison Dior”.

“È un grande onore – conclude Jonathan Anderson – entrare a far parte della Maison Dior come Direttore Creativo delle collezioni donna e uomo. Sono sempre stato ispirato dalla ricca storia di questa maison, dalla sua profondità e dalla sua empatia. Non vedo l’ora di lavorare a fianco dei suoi leggendari Atelier per creare il prossimo capitolo di questa incredibile storia. Vorrei esprimere i miei più sinceri ringraziamenti a Delphine Arnault e Bernard Arnault per la loro fiducia e lealtà nel corso degli anni”.
Anderson è considerato tra i pochi talenti creativi in un’industria dove l’inventiva si vede sempre meno. In particolare è noto per disegnare vestiti che cadono in modo nuovo sui corpi e per un gusto giocoso, surreale e un po’ strambo, come la borsa a forma di pomodoro costoluto o la Puzzle bag, una borsa in pelle con pezzi geometrici che si incastrano come un puzzle.

Nato nel nord dell’Irlanda nel 1984, Anderson si è laureato al London College of Fashion di Londra dopo un’esperienza di studio negli USA, dove si era trasferito a soli 18 anni per inseguire il sogno di diventare un attore. Lì, frequentando la prestigiosa scuola Julliard, ha sviluppato un interesse per il design dei costumi, elemento che ha ampiamente esplorato proprio durante il suo periodo da Loewe realizzando i costumi per il film di Luca Guadagnino Challengers. Negli anni scorsi Anderson ha creato una piccola azienda di moda personale – JW Anderson, che continuerà a gestire.

Jonathan Anderson presenterà la sua prima collezione, Dior Men Estate 2026, a Parigi il 27 giugno 2025. Nei prossimi mesi si vedrà se riuscirà a mantenere i livelli raggiunti da Loewe, dov’ è stato sostituito dai fondatori del marchio Proenza Schouler, Jack McCollough e Lazaro Hernandez, con vendite passate con la sua direzione creativa da circa 230 milioni a oltre 1,5 miliardi di euro dieci anni dopo.

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