Il 10 aprile è arrivata la notizia dell’anno per quanto riguarda la moda italiana: il gruppo Prada ha annunciato di aver raggiunto un accordo per comprare il 100 per cento dell’azienda di moda Versace, per 1,25 miliardi di euro, da Capri Holdings, multinazionale americana che l’aveva acquistata nel 2018. I consigli di amministrazione di Prada e Capri Holdings, che tra le altre cose possiede anche il marchio di abbigliamento Michael Kors e quello di scarpe Jimmy Choo, hanno approvato l’operazione, che dovrebbe chiudersi nel secondo semestre del 2025.
Le trattative di questa operazione erano in corso da tempo. Capri Holdings stava cercando di rivendere l’azienda acquisita sette anni prima, nel 2018, per 2,1 miliardi di dollari, dalla famiglia – Allegra 40%, Santo 24%, Donatella 16% – e dal fondo Blackstone 20%, dal momento che le vendite avevano iniziato a diminuire proprio dopo l’acquisto.
Patrizio Bertelli, presidente e amministratore esecutivo di Prada, si è detto entusiasta dell’operazione. Per poi aggiungere: “Non volevamo acquistare un altro brand, volevamo Versace, per la sua storia, per la sua identità. Perché Donatella è ambassador ed è contenta di quello che stiamo facendo”.
“Sono lieta – ha scritto Donatella Versace sul suo profilo social subito dopo la diffusione della notizia – che Versace entri a far parte del gruppo Prada. Gianni e io abbiamo sempre avuto una grande ammirazione per Miuccia, Patrizio Bertelli e la loro famiglia. Sono onorata che il marchio sia nelle mani di un’azienda italiana così fidata e sono pronta a sostenere questa nuova era per il marchio in ogni modo possibile”.
Soddisfatto anche Santo Versace che pur essendo fuori dall’operazione è sempre molto vigile sulle sorti del marchio fondato da lui e da suo fratello Gianni: “Sono veramente felice – fa sapere – che Prada abbia comprato la Gianni Versace. Sono veramente felice che la Gianni Versace sia tornata In Italia”.
Il passaggio dello storico brand della Medusa a un gruppo italiano non era scontato. Attualmente su oltre 30 marchi storici italiani, grazie alla recente acquisizione di Versace da parte di Prada, circa un terzo rimane sotto controllo italiano, mentre due terzi sono in mano a gruppi stranieri. Di questi ultimi, la maggioranza è controllata da gruppi francesi he hanno fatto il loro shopping di marchi italiani a partire dal 2000. Seguiti da fondi americani, mediorientali e asiatici.
I gruppi francesi LVMH e il Gruppo Kering sono i due leader mondiali del lusso.
Il gruppo LVMH (Louis Vuitton Moët Hennessy) di Bernard Arnault, possiede Bulgari (acquisito nel 2011), Fendi (dal 2001), Loro Piana (acquisito nel 2013), Acqua di Parma (dal 2001), Emilio Pucci (acquisito nel 2000).
Il gruppo rivale, Kering di François-Henri Pinault, ha la proprietà di Gucci (acquisito nel 2004), Bottega Veneta (acquisito nel 2001), Pomellato e DoDo (acquisiti nel 2013) e Brioni (acquisito nel 2012).
Il gruppo LVMH è entrato anche nella holding che controlla Moncler, società di Remo Ruffini.
Il marchio di calzature Sergio Rossi è stato acquisito nel 2021 dal gruppo cinese Fosun Fashion Group (ora Lanvin Group). Golden Goose, diventuto celebre per le sue sneaker di lusso, è passato nel 2020 sotto il controllo di Permira, fondo di private equity globale con sede a Londra.
Il marchio Valentino, fondato nel 1960 da Valentino Garavani, ha cambiato pù volte proprietà dopo la vendita del fondatore, avvenuta nel 1998. Garavani e il suo socio Giancarlo Giammetti hanno venduto la maison per circa 500 miliardi di lire al gruppo Hdp. Nel 2002, dopo mesi di trattative, la Hdp cede la Valentino S.p.A. al Gruppo Marzotto per un importo che si aggira intorno ai 240 milioni di euro. Oggi la Valentino è controllata dal fondo sovrano del Qatar Mayhoola for Investments, che detiene il marchio dal 2012, con una partecipazione del 30% recentemente acquisita da Kering e una opzione ad acquisire il 100/% entro il 2028.
Roberto Cavalli è dal 2019 di proprietà di Vision Investment Co., società di investimento di Dubai controllata dal magnate immobiliare Hussain Sajwani.
L’iconico marchio di lingerie di lusso La Perla, è stato acquisito nel 2018 dal fondo Sapinda, gestito dall’investitore tedesco Lars Windhorst, e poi nel 2023 è passato sotto il controllo del gruppo Tennor Holding. Dopo l’apertura della liquidazione giudiziale, l’azienda è in attesa di un nuovo proprietario.
I marchi italiani al 100 per cento sono Giorgio Armani, rimasto completamente indipendente grazie al suo fondatore che a 90 anni, detiene ancora il controllo totale dell’azienda valutata dieci di miliardi di euro. Il Gruppo Prada che oltre a Versace, controlla anche Miu Miu, Church’s e Car Shoe. Dolce & Gabbana, Brunello Cucinelli, Moschino (acquisito dal gruppo Aeffe nel 2013), Salvatore Ferragamo (a maggioranza italiano ma con una partecipazione cinese), Il gruppo Tod’s che controlla Hogan e Fay e ha una partecipazione di LVMH.
Missoni, fondato nel 1953 da Ottavio e Rosita Missoni, ha una storia che resta italiana. Nel 2018, il fondo di investimento italiano FSI (fondo Strategico Italiano) ha acquisito una quota del 41,2% della maison, lasciando il 58,8% alla famiglia Missoni. Sotto la direzione creativa di Angela Missoni prima e Filippo Grazioli poi, il brand continua a essere un simbolo del made in Italy, fedele alle proprie radici.
Trussardi dal 2019 è stato controllato al 60% dal fondo italiano QuattroR e al 40% dalla famiglia Trussardi, per poi passare nel 2022 sotto il controllo del gruppo Asset Management italiano e finire a marzo 2024 nel Gruppo Miroglio.
Infine, dal punto di vista dello stile, agli antipodi per quanto riguarda i due marchi imparentati, Prada e Versace, ci si chiede cosa succederà adesso nella maison della Medusa. Chi sostituirà Donatella? Miuccia Prada disegnerà lei stessa Versace, come fa adesso con Prada e Miu Miu, lei milanesissima, sacerdotessa di una moda colta, raffinata, “concettuale”, dalla sensualità studiata e sottile? Oppure si affiderà a qualche designer di talento delle nuove generazioni, per rinnovare una maison che del resto, ha ben radicati nel suo dna i codici di un’eleganza vistosa, sexy e di lettura immediata?
Attendiamo ansiosi ma sereni, l’evoluzione della nuova Versace nelle mani di Miuccia, che saprà sicuramente come risolvere la questione.
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