Il suono perentorio di due tamburi zen annuncia l’ingresso in passerella della prima modella vestita Chanel Méteirs d’Art 2024/25. Una signora misteriosa, quasi un’apparizione che, al calar della notte, sembra camminare a pelo d’acqua sul bordo del celebre Lago Xihu, di Hangzhou, in Cina. Stesso ritratto riportato sul paravento Coromandel che Gabrielle Chanel custodiva nel suo appartamento al 31 di rue Cambon a Parigi, trasformato in una passerella a filo d’acqua, per la nuova collezione di alto artigianato di Chanel.
Tra le sette capitali della Cina nel X secolo, nel periodo Delle cinque dinastie e dei dieci regni, Hangzhou fu la capitale del regno di Wuyue, governato dalla dinastia Qian. Uno degli schermi laccati più preziosi della collezione di Coco Chanel, presente nel suo ufficio, raffigura proprio la città di Hangzhou e il suo lago. Diventato un’attrazione turistica già durante la dinastia Tang (618–907), lo specchio d’acqua ha ispirato poeti e pittori grazie alla sua bellezza naturale. Durante la dinastia Song (960–1279), periodo in cui la città divenne capitale dinastica, il lago divenne una delle destinazioni più visitate della Cina. Introdotto agli europei da Marco Polo, il lago è stato a lungo un simbolo della cultura urbana cinese. Questo evento, dedicato all’eccellenza artigianale, celebra il legame tra la maison francese e la tradizione cinese, sebbene Gabrielle Chanel non abbia mai visitato la Cina. Le immagini raffigurate sui paraventi cinesi da lei amatissimi e collezionati durante tutto l’arco della sua vita, che ancora oggi adornano le pareti del suo appartamento a Parigi, hanno influenzato il suo immaginario estetico. Simboli della cultura cinese appaiono frequentemente nelle sue creazioni degli anni Cinquanta e Sessanta.
Dal 2002 tutte le collezione Chanel Métiers d’Art hanno celebrato il savoir-faire delle maisons d’art riunite a Parigi nel 19M, ovvero i ricamatori, creatori di gioielli, orafi, plissettatori, calzolai, cappellai e modisti, a testimonianza dell’impegno della maison francese verso il patrimonio artigianale.
A lanciare la sfilata Métiers d’art 2024/25 di Chanel erano stati Tilda Swinton e Wim Wenders con un cortometraggio girato sul lago. L’attrice e il regista erano presenti al fashion show, che si è svolto all’interno di una struttura in vetro nero semicircolare, costruita per l’occasione in riva al lago e completata in 30 giorni. Assieme a loro, oltre mille ospiti della maison, tra cui Charlotte Casiraghi e Lupita Nyong’o, hanno potuto ammirare i lunghi cappotti per il giorno e le giacche in tweed, gli abiti in raso, velluto, ricamati a piccoli fiori, che rappresentavano il clou della collezione realizzata dalle maestranze artigianali della maison.
La collezione richiama il fascino degli antichi lavori in lacca cinese. Il tema del viaggio si riflette in capi che reinterpretano l’universo creativo di Chanel. Sfilano lunghi e avvolgenti cappotti, giacche dal taglio sartoriale, abiti ricamati con motivi floreali. I dettagli, come maniche e colli lavorati, sono resi luminosi grazie ai sottili ricami. Le giacche, le gonne a pieghe e i pantaloni si alternano con eleganza, riflettendo il tema del voyage.
Le borse anche grandi e i capi in maglia, inclusi completi e tute con motivi ispirati agli schermi, arricchiscono il racconto. I colori sono il verde giada, il rosa e l’azzurro, mentre il blu sbiadito evoca le acque del lago. Le scarpe sono realizzate con materiali pregiati e ricami raffinati. Cappelli e borse completano le silhouette della “signora del lago”.
(Riproduzione riservata)