Gianni Molaro, le mie spose sono di tutte le taglie

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“Le mie spose sono di tutte le taglie. Le spose devono essere semplicemente belle. Non bisogna guardare la taglia. Spesso prima delle nozze viene detto loro che devono dimagrire, stare a dieta. Giudizi e parole che vengono espressi senza capire che certe frasi possono causare problemi psicologici e di  salute. Non si aumenta di peso solo per un motivo. In certi casi, la violenza è anche quella che viene fatta involontariamente, i commenti sprezzanti e fuori luogo colpiscono e feriscono, per questo motivo bisogna sensibilizzare le persone a stare attente a certe parole. E’ vero che i canoni estetici sono cambiati con il tempo. Se nel Rinascimento la donna in carne era ritenuta più affascinante rispetto a quella magra, oggi il modello femminile imperante imposto dai media e dai social è quello di una donna magra e atletica. Ma da stilista vorrei lanciare un messaggio positivo per le donne curvy, perhé anche loro possono essere belle e desiderate nel giorno del sì, senza pensare alla loro fisicità”.

Gianni Molaro ha presentato la sua nuova collezione di alta moda sposa intitolata Vanité Blanche nella suggestiva Galleria del Cardinale Colonna, a Roma, lanciando un messaggio forte e chiaro contro il body shaming, proprio alla vigilia della giornata dedicata contro la violenza alle donne. Per farlo, per dare un messaggio di positività e speranza, lo stilista campano ha portato in passerella una modella taglia 52 in abito da sposa, che ha aperto il defilé accompagnata da cinque ballerini di danza classica.

A seguire sfilano i preziosi wedding dress arricchiti da ricami densi realizzati dalle petites mains locali dei suoi due atelier, a Roma e a Napoli. Le linee a sirena sono scolpite. Le code sono ricamate con cristalli, perline e pizzi in 3D. Le trasparenze si alternano ad ampie scollature. I veli sono preziosi e aggiungono mistero. I tessuti sono naturali: cady di seta pura, macramè, pizzo chantilly francese ricamato a mano, georgette con ricami in argento, chiffon. alla propria fisicità. Non mancano gli iconici abiti da sposa trasformabili. Da lungo a corto, da romantico a sirena, con maniche e décolleté staccabili.

“Gianni Molaro è stato definito più volte lo stilista dei record, nel 1993 realizza un velo di 326,70 metri – ricorda nel presentare la sfilata Elena Parmegiani, direttrice eventi della Galleria del Cardinale Colonna e della Coffee House di Palazzo Colonna. Ripete l’esperienza con un abito da sposa di dodici metri di diametro e infine raggiunge un altro primato con l’abito più prezioso del mondo, tempestato da settemila diamanti“.
Il debutto di Gianni Molaro risale al 1999 debutta sulle passerelle dell’alta moda capitolina. In questi anni lo stilista ha sempre sperimentato nuove forme e volumi, realizzando abiti scultura spesso esposti in mostre e musei di tutto il mondo. Nel 2004 ha presentato a Palazzo Venezia, a Roma, una collezione di dodici abiti scultura completamente dipinti a mano con una performance fuori dai canoni tradizionali della sfilata.

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