Quella che si è svolta nel Grand Palais di Parigi, è la prima sfilata di una collezione ready to wear di Chanel, realizzata dopo la partenza di Virginie Viard avvenuta lo scorso giugno. La maison francese ha “ripreso il volo” letteralmente, con la collezione per la Primavera/Estate 2025, disegnata e realizzata dall’ufficio creativo del brand, che ha firmato a dire il vero, anche la precedente collezione haute couture presentata a giugno all’Opéra Garnier. L’ispirazione è il volo, la libertà del movimento, che ha portato in passerella 77 mises leggere e giovanili.
“La collezione – spiega una nota della maison – è al servizio di un’idea e, a tal fine, rende omaggio alle donne che, come Gabrielle Chanel, si sono liberate dalla visione che la società aveva di loro», si legge nelle note della sfilata”.
L’ingresso principale del Grand Palais porta ora il nome di Gabrielle Chanel. La sfilata, dopo quattro anni di assenza, segna il ritorno di Chanel nella simbolica architettura parigina, di cui la maison è il Grande Patron. Il fashion show spiega le sue ali sotto il tetto di vetro della Nave. Ma la sfilata si svolge attorno a una gigantesca gabbia per uccelli aperta, una voliera, che ricorda il famoso cortometraggio di Jean Paul Goude L’Oiseau de paradis, in cui Vanessa Paradis, seduta stasera in prima fila, interpreta il canarino di Coco Chanel per il profumo Coco. La voliera porta subito a pensare al volo. Ma viene in mente anche la piccola gabbia con una coppia di uccelli che era stata regalata a Gabrielle Chanel da una delle sue sarte e che è stata reinterpretata in un famoso spot pubblicitario. Le dimensioni straordinarie di questo oggetto d’arredo, la grazia delle sue linee, persino l’immensa spaziatura delle sue barre, lo rendono fantasmagorico. Sedie e panche sono state disposte in modo da ricordare un parco o un giardino.
Così inizia una sfilata che sembra una balletto di libertà eterea. Mantelle di chiffon, gonne con spacchi, abiti-camicia trasparenti ricamati, pantaloni larghi e fluidi, jeans con paillettes e frange, trench con una stampa di piume multicolori si uniscono in un’ode coreografica alla delicatezza, alla leggerezza e al movimento.
La collezione è un omaggio alle donne che si sono liberate dallo sguardo ingombrante della società, proprio come Gabrielle Chanel. Questo volo è dedicato a loro. Pensiamo all’artista di music-hall e alla figura letteraria Colette, di cui Gabrielle Chanel era un’amica intima, al movimento delle garçonne che ha segnato i ruggenti anni Venti, ma anche alle aviatrici che hanno parlato e contribuito a cambiare le mentalità. Giacche da aviatore con colletti alla Peter Pan, tute da volo in faille nera o bianca, tailleur con inserti a forma di cravatta tono su tono, abiti uniformi con colletti bianchi, total look in tweed rosa o blu, maglie pastello, gonna nera lavorata a maglia come omaggio all’architettura del luogo e scintillanti scarpe con zeppa: un vento di libertà soffia attraverso la collezione. Sono le donne pilota che hanno aperto la strada alle altre, qui rappresentate in giacche da aviatore, tailleur con difetti, uniformi sartoriali e abiti. Sono anche le donne dei ruggenti anni Venti che hanno contribuito più che mai all’emancipazione femminile del secolo scorso, e di cui Gabrielle Chanel ha fatto parte. Così, Chanel fa una dichiarazione a tutte coloro che hanno contribuito a cambiare la società e che continuano a plasmare la sua storia e le sue collezioni, oltre che alle sue muse di lunga data, come le modelle Natasha Poly e Mariacarla Boscono. Insito nella storia della maison (e contributo alla liberazione delle donne), il tubino nero è immaginato per l’occasione come un abito voluttuoso, in un gioco di trasparenze o di neo-crinoline. Il tweed assume tonalità pastello, mentre le mantelle di chiffon conferiscono alla silhouette una nuova dimensione, in versioni minimaliste sublimate da piume colorate.
Ai piedi, le classiche scarpe bicolore diventano zeppe con un plateau altissimo. Anche dorate.
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