Maxxi Bvlgari Prize 2024, Monia Ben Hamouda vince la quarta edizione

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Monia Ben Hamouda (Milano, 1991) è la vincitrice della quarta edizione del Maxxi Bvlgari Prize, con l’opera Theology of Collapse (The Myth of Past) I-X (2024) che entra così a far parte della Collezione permanente del Maxxi.

La giuria internazionale composta da Francesco Stocchi, direttore artistico Maxxi, Nicolas Bourriaud, direttore del collettivo curatoriale Radicants e direttore artistico della 15/a Biennale di Gwangju (Corea del Sud), Diana Campbell, direttrice artistica della Samdani Art Foundation (Dhaka, Bangladesh) e chief curator Dhaka Art Summit, Andrea Lissoni, direttore artistico della Haus der Kunst di Monaco di Baviera, Ute Meta Bauer, fondatrice e direttrice del NTU Center for Contemporary Art di Singapore e direttrice artistica della Contemporary Art Biennale 2024 di Diriyah (Arabia Saudita), ha scelto di premiare Theology of Collapse (The Myth of Past) I-X (2024) di Monia Ben Hamouda.

La motivazione: “Per la capacità di intervenire sullo spazio del museo e di interagire con i materiali, integrando l’uso di tecnologie contemporanee e tradizionali. Per la determinazione e il rigore nell’opera che rappresenta un evidente momento di crescita della sua ricerca artistica. Per aver affrontato con profondità il collasso dei nostri tempi attraverso un approccio inusuale ed evocativo”.

“Con la quarta edizione del Maxxi Bvlgari Prize – ha commentato Emanuela Bruni, consigliera reggente Fondazione Maxxi – che giunge al termine, riaffermiamo il nostro impegno nel sostenere i giovani artisti. La collaborazione con Bvlgari ci permette di amplificare questa visione, offrendo ai talenti emergenti nuove opportunità di visibilità e crescita. Siamo felici di accogliere l’opera Theology of Collapse (The Myth of Past) I-X (2024) di Monia Ben Hamouda nella nostra collezione”.

“Dal 2018 – ha aggiunto a distanza Jean-Christophe Babin, ceo di Bulgari– la nostra collaborazione con il Museo Maxxi di Arte Contemporanea ha rappresentato un viaggio davvero straordinario nel mondo dell’arte, permettendoci di scoprire talenti incredibili grazie al Maxxi Bvlgari Prize. È stato un privilegio poter mettere in luce il loro lavoro. Quest’anno, siamo entusiasti di introdurre per la prima volta la menzione speciale per il miglior progetto digitale e per il vincitore l’opportunità inestimabile di partecipare alla residenza artistica presso la sede romana dell’American Academy, lavorando fianco a fianco con l’artista scelto dalla rinomata Whitney Biennial. Lo scambio tra arte, talento e creatività favorisce la bellezza e opportunità eccezionali, e siamo orgogliosi di esserne parte”.

“Giunto alla quarta edizione – ha detto Francesco Stocchi, direttore artistico Maxxi– il Maxxi Bvlgari Prize rappresenta il premio di riferimento per la valorizzazione dei giovani artisti italiani. Dal 2018 il museo collabora con Bulgari al fine di sostenere e promuovere i percorsi delle ultime generazioni di artisti, dando vita a un’ampia rete di ricerche e prospettive che affrontano urgenze contemporanee ed esprimono la complessità del tempo in cui viviamo”.

Riccardo Benassi, Monia Ben Hamouda e Binta Diaw con le loro opere site-specific appositamente pensate e realizzate per questa occasione, sono i protagonisti della mostra del Maxxi Bvlgari Prize, curata da Giulia Ferracci e aperta al pubblico dal 25 ottobre scorso (sala Gian Ferrari, fino al 2 marzo).

Theology of Collapse (The Myth of Past) I-X (2024) di Monia Ben Hamouda presenta un linguaggio visivo colmo di simbologia culturale e rituale. L’opera è composta da dieci pannelli di ferro intagliati a laser con motivi ispirati alla calligrafia islamica e alle moschee. Le lastre, dipinte con spezie tra cui la paprika, l’ibisco e la cannella, sono installate sulla parete di fondo della galleria, creando un effetto di collasso che rievoca la fragilità delle identità contemporanee.

Novità di questa quarta edizione del Premio è stata la menzione speciale per il miglior progetto digitale conferita a Roberto Fassone (Savigliano, 1986) nell’ambito del Maxxi Bvlgari Prize for Digital Art. L’artista ha presentato questa mattina nella hall del Museo il suo progetto artistico And We Thought (2021 – ongoing), una produzione Sineglossa. L’opera – in una combinazione di testi, video, poster e altre produzioni visive – è il risultato della collaborazione tra l’artista e Ai Lai, un’intelligenza artificiale programmata per generare racconti surreali, che ha concepito l’esistenza di tre film con immagini psichedeliche e un’estetica unica e immersiva.

La cerimonia di premiazione si è svolta questa mattina nella sala Carlo Scarpa del Museo alla presenza di Emanuela Bruni, consigliera reggente Fondazione MaxxiI, Monia Trombetta, direttore ad interim di Maxxi Arte, Laura Burdese, Bvlgari deputy ceo, Aliza S. Wong, direttrice dell’American Academy in Rome, Giulia Ferracci, curatrice della mostra e i membri della giuria internazionale.

La vincitrice del premio si è aggiudicata l’opportunità di partecipare a una residenza artistica nella sede dell’American Academy, lavorando fianco a fianco all’artista selezionato dalla prestigiosa Whitney Biennial.

Nato nel 2001 come Premio per la Giovane Arte, a partire dall’edizione 2018 è diventato Maxxi Bvlgari Prize, rafforzandosi grazie al prezioso supporto di Bvlgari. Il premio costituisce il nucleo fondante della collezione d’arte del Maxxi e negli anni è stato un importante trampolino di lancio per molti artisti, valorizzandone le espressioni artistiche innovative e sperimentali.

Tra i finalisti delle precedenti edizioni: Yuri Ancarani, Giorgio Andreotta Calò, Vanessa Beecroft, Rossella Biscotti, Lara Favaretto, Marinella Senatore, Nico Vascellari, Francesco Vezzoli, Tomaso De Luca, Diego Marcon, Alessandra Ferrini.

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