Il “nude” di Saint Laurent interpretato da Kate Moss e Charlotte Rampling

Share

Kate Moss e Charlotte Rampling, due potenti icone della femminilità contemporanea, posano con gli abiti trasparenti, “nude”, della collezione Autunno/Inverno 2024 disegnata dal direttore creativo Anthony Vaccarello per Saint Laurent, nella nuova campagna ideata dallo stesso Vaccarello e diretta da Juergen Teller. Tra le altre protagoniste della collezione, ci sono anche Penelope, Binx, Anja Rubik, Awar, Ajus. 

Yves Saint Laurent, fondatore della maison omonima, è stato lo stilista precursore del nude look, che riusciva ad ottenere con l’utilizzo magistrale di tessuti diafani, come pizzi, merletti, organze, chiffon e cigaline. Lo stilista ha infranto qualsiasi tabù che ancora persisteva nell’abbigliamento femminile già degli anni Settanta, avvalendosi dei tessuti leggeri, per ottenere una nudità velata, quel vedo-non-vedo che si rivela meno volgare del corpo scoperto. “Da tempo lavoro con tessuti diafani. L’importante è mantenere la loro natura misteriosa – diceva -. Penso di aver fatto del mio meglio per la liberazione delle donne. Ho creato abiti perfettamente in sintonia con il Ventunesimo secolo”.

All’insegna di questa sensualità priva di qualsiasi volgarità, il grande couturier concepì una blusa in organza trasparente, come segno di eleganza e femminilità, sigillata al collo da un grande fiocco in seta. La stessa è stata concepita da Saint Laurent per la Primavera/Estate del 1968 e poi riproposta nella sua ultima passerella nel 2002, con cui il maestro disse addio alla moda. Quella blusa passò alla storia del costume come la prima camicetta topless, e venne abbinata allo smoking corto. Quello non era stato tuttavia il primo approccio del couturier con le trasparenze, già utilizzate due anni prima, sfruttando l’organza dalla trama fine e lucida per realizzare un miniabito, ricamato con righe di paillettes, a svelare petto e fianchi. Ma si scopriva l’ombelico e ciò su sufficiente a suscitare scalpore tra un pubblico, non ancora pronto alla rivoluzione estetica di Saint Laurent. L’abito trasparente, tra i primi nude look di Saint Laurent, indossato da una modella prima della passerella couture per la Primavera Estate del 1966, in chiffon nero con cintura di piume di struzzo a creare una sorta di minigonna, sofisticatissima creazione per l’Haute Couture invernale del 1968 1969, oggi considerata come il vero manifesto della trasparenza del couturier.

La mostra nel museo parigino dedicata a YSL, “Sheer: The diaphanous creations of Yves Saint Laurent” (9 febbraio- 25 agosto 2024) era dedicata alle trasparenze. Quaranta capi, accessori ma anche bozzetti, fotografie, modelli su carta lucido, e una serie di disegni di Saint Laurent ispirati ai dipinti di Francisco Goya.

Tra i capi in mostra nel Musée Yves Saint Laurent anche un abito iconico che, austero nella sua parte anteriore, rivela una schiena totalmente scoperta di pizzo chantilly.

(Riproduzione riservata)

Per saperne di più

Potrebbe Interessarti