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Dior Homme, il cavalier Kim Jones verso il cambiamento rilegge la linea “H”

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Siamo a Parigi a L’Ecole Militaire, dove sfila la collezione Autunno/Inverno 2025-2026 di Dior Homme disegnata dal direttore creativo Kim Jones, a cui oggi è stato consegnato il riconoscimento di Chevalier della Legion d’Honneur dalle mani della temibile direttrice di Vogue Usa Anna Wintour. La Légion d’Honneur è la più alta onorificenza francese e può essere conferita anche a cittadini non francesi per azioni a beneficio della Francia. E Kim Jones, direttore artistico del menswear di Dior dal 2018, ha fatto miracoli per la maison francese. Secondo le stime, Christian Dior Couture ha generato vendite per 9,4 miliardi di euro nel 2023. Una parte di questo fatturato è dato dall’abbigliamento maschile e dagli accessori in pelle da uomo, e questa parte, disegnata da Jones, secondo gli analisti si sta dimostrando resistente in un contesto economico difficile.

La collezione. La contaminazione con l’alta moda femminile è tangibile nella collezione che viene presentata con una scenografia suggestiva, firmata da Adrien Dirand, tra capi rosa magnolia, fiocchi sulle giacche, ricami di paillettes, scollature, gonne lunghe. I modelli appaiono teatralmente in cima ad una scala bianco ottico, posta dietro a un sipario, scendono una decina di gradini, sfilano sulla passerella vicini al pubblico e infine scompaiono scendendo un’altra scala-botola posta davanti al sipario.

In prima fila siede un pubblico attento e molte celebrities tra le quali, Amanda Lear, l’attore e global ambassador Robert Pattinson, la top model Kate Moss,  l’attore tailandese Apo Nattawin Wattanagitiphat.

Kim Jones aveva annunciato in un teaser sui social che nella nuova collezione aveva tratto ispirazione dalle costruzioni delle silhouette della “Linea H” ideata dal fondatore Christian Dior. Un’ode al classicismo e all’alta moda, reinterpretata in chiave contemporanea, per noi fluida, con bluse di raso, talvolta scollate profondamente dietro la schiena, con cappotti che ridisegnano la silhouette maschile, con bomber in pelle dal taglio preciso, con blazer doppiopetto che evidenziano il busto scolpendolo, con kimono rosa peau d’ange ricamati con paillettes e Swarovski, con giacche d’ispirazione militari che riportano grandi fiocchi da haute couture femminile sulle spalle. Con gonne lunghe in tessuti pesanti che sfiorano il pavimento e obbligano a riflettere sulla distinzione tra guardaroba maschile e femminile, sempre più sottile. Il gioco dei volumi è onnipresente, dai tagli più slim a quelli più morbidi e svasati, come le mantelle “Opera”. Il gioco dei contrasti è nei volumi contrapposti, nelle finiture come ammalianti tendaggi, che mostrano accattivanti giochi di luci e ombre.

La palette cromatica è netta e sofisticata: bianco, nero, rosa pallido, qualche tocco di marrone e di grigio.

Gli accessori. Alle hand bags si contrappongono modelli utilitaristici. Le scarpe hanno suole spesse, a volte sono bicolore, oppure sono stivali lucidi, decorati con fiocchi di raso. Non mancano gioielli e charms molto Dior, spille a forma di chiave, mono-orecchini pendenti.

La sfilata viene chiusa da un modello che è l’emblema della collezione, gli occhi bendati da un nastro di raso con la scritta Dior. Indossa un look ispirato dal Pondichery di Christian Dior della collezione Haute Couture primavera estate 1948: un kimono rosa impreziosito da ramage di perline argento e Swarovski, stretto in vita da una cintura-obi, abbinato a pantaloni grigi tagli slim e stivali lucidi. La barriera tra i generi è caduta anche da Dior Homme che ha celebrato così l’incontro tra stravaganza e purezza, passato e presente, eleganza e praticità, maschile e femminile. Kim Jones ha voluto ammantare questo passaggio di apparente semplicità, per arrivare a quello che per lui è il “Cambiamento” della moda maschile. Per attuare questo passaggio il direttore artistico ha esplorato la trasformazione del menswear facendo riferimento al passato, ai codici di Christian Dior, che inventò la linea H negli anni Cinquanta, con la collezione maschile per l’Autunno/Inverno 1954-1955.

Ricordiamo che Kim Jones fino a ottobre 2024 ha ricoperto anche il ruolo di direttore artistico per la moda femminile e la couture di Fendi, dove ha lavorato dal 2020. In precedenza, è stato direttore artistico maschile di Louis Vuitton.

(Riproduzione riservata)

 

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